Secondo lo storico Livio (Ab Urbe condita libri V,48), sarebbe stata pronunciata da Brenno, capo dei Galli Senoni che nel 390 a.C.  avevano sconfitto  Roma: i Romani stavano pesando su una bilancia l'oro che avrebbero dovuto versare al Gallo come tributo di guerra, quando qualcuno fra loro protestò perché i pesi erano truccati. Brenno allora sfoderò la sua pesante spada e la aggiunse sul piatto dei pesi (da pareggiare con oro), rendendo quindi il calcolo ancora più iniquo, ed esclamando Vae victis, per significare che le condizioni di resa le dettano i vincitori sulla sola base del diritto del più forte.

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